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martedì 22 marzo 2011

Google accusa il Governo Cinese, hacker boicottano Gmail


Google ha accusato la Cina di boicottare Gmail a causa di malfunzionamenti del proprio servizio di posta.
Già in passato il gigante delle ricerche online ha accusato il Governo Cinese di limitare la libertà delle aziende straniere che operano in territorio cinese.
Di recente, Google ha rilevato diversi problemi al servizio di posta Gmail, relativi alla versione cinese.

Da un’indagine interna, è risultato che i vari problemi riscontrati (rallentamenti, malfunzionamenti fino alla completa interruzione del servizio ed irraggiungibilità del sito), che hanno afflitto diversi milioni di utenti cinesi, non sono derivati da malfunzionamenti dei server di Google.

Così, ieri, Google ha ufficialmente accusato il Governo Cinese di boicottare Gmail. Ad avvalorare la tesi di Google ci sono anche le opinioni di diversi esperti ed analisti del settore, che credono fortemente che sia in atto un’operazione del Governo Cinese volta a limitare la libertà  online.

Fabio Chiarini

lunedì 14 febbraio 2011

Google doodle festeggia San Valentino



Google Doogle oggi presenta un nuovo logo,tingendosi di rosso e introducendo un cuore, simbolo dell'amore dedicato a San Valentino, il giorno in cui in tutto il mondo viene celebrata la festa degli innamorati.
Il creatore del nuovo logo è  Robert Indiana, scenografo, costumista ed artista statunitense, nato a News Castle nel 1928 e reso famosissimo per la scritta commerciale Love.

Ma nel mese di febbraio il logo di Google si è spesso "mascherato" dai vari eventi. Il primo è stato quello dedicato all’anniversario di nascita di Jules Verne, per il quale è stato realizzata un’applicazione che permetteva a tutti gli utenti di trasformarsi per qualche secondo nel Capitano Nemo, comandante del Nautilus.

Il secondo, in ordine temporale, è stato quello dedicato a Thomas Edison, inventore della lampadina. Per l’occasione la societa del search engine ha realizzato un’immagine animata che raffigurava un’invenzione meccanica per generare energia sufficiente ad alimentare una lampadina ad incandescenza.

I numerosi gruppi presenti su Facebook dedicati ai doodle di Google, hanno già diffuso link contenenti il nuovo logo dedicato alla festa degli innamorati.

Fabio Chiarini

mercoledì 2 febbraio 2011

Egitto, appelli e voci su Google e Twitter


La delicata situazione politica e sociale che in questi giorni sta vedendo l’Egitto al centro dell’attenzione di tutto il mondo ha spinto le autorità locali a prendere una decisione senza precedenti: spegnere Internet. L’azione, fortemente volute dai rappresentanti del contestato governo Mubarak per impedire le comunicazioni tra i manifestanti e la fuga di notizie riguardanti gli avvenimenti interni, ha inevitabilmente suscitato un’ondata di proteste e indignazione da parte di tutto il mondo civile, schierato dalla parte della libertà della Rete. Tra chi non si è limitato a rendere pubblica la propria opposizione all’oscuramento informatico figurano anche nomi di spicco del panorama Web odierno, come Google e Twitter, che insieme hanno dato vita a Speak2Tweet.


Presentato nei giorni scorsi sul blog ufficiale dell’azienda, il servizio consente ai cittadini egiziani di comunicare con il mondo esterno attraverso una semplice telefonata. Chiamando alcuni numeri internazionali (+16504194196, +390662207294 oppure +97316199855), chiunque può lasciare un messaggio vocale che verrà poi inserito su Twitter accompagnato dalla tag #egypt, disponibile per l’ascolto e la condivisione a chiunque lo desideri.

Dal punto di vista prettamente tecnico ci si trova di fronte a una tecnologia resa possibile dalla stretta collaborazione dei team di Google e Twitter, supportati dagli ingegneri della compagnia SayNow acquisita di recente proprio da bigG.

Analizzando il servizio sotto altri aspetti emerge invece una volta di più l’importanza rivestita oggigiorno della Rete come mezzo di comunicazione a tutela dei diritti civili e della pratica democratica. Solo un decennio fa, quando social network e banda larga non rappresentavano ancora realtà di portata mondiale, vicende come quelle che oggi interessano l’Egitto sarebbero state testimoniate (o meglio, sono state testimoniate) esclusivamente da reportage televisivi o articoli cartacei pubblicati sui quotidiani. Oggi Internet è ovunque e per questo motivo l’entourage di Mubarak ha fatto di tutto per fermare i provider ed appiedare la Rete. Ma non è bastato: Speak2Tweet ha superato anche questo ostacolo ed ha dato una spallata ulteriore ad un regime ormai prossimo alla caduta.