A 30 anni dalla scoperta del virus, i rappresentanti di decine di associazioni e organizzazioni si riuniscono in un convegno intitolato “1981- 2011: a 30 anni dalla pandemia l’infezione da Hiv è ancora una priorità per il nostro paese?”.
Un appuntamento per riflettere sull'attualità e il futuro della patologia, per parlare di storia e di ricerca, di politiche di trattamento e di prevenzione dell'infezione, di contrasto allo stigma.
Mentre Roma si prepara ad accogliere la VI Conferenza della International AIDS Society, la società civile italiana chiede con forza alla politica che l'Hiv/Aids torni ad essere una priorità nazionale e internazionale del nostro Paese.
Il Forum sarà aperto da don Luigi Ciotti del Gruppo Abele. È prevista la partecipazione, oltre che delle 12 associazioni promotrici del Forum e del Community Advisory Board della International Aids Society: dell'Istituto Superiore di Sanità, di rappresentanti dei ministeri della Salute, degli Affari Esteri e del Lavoro, dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, del Fondo Globale per la lotta contro Aids, Tubercolosi e Malaria.
Nel corso del Forum alle ore 12.45 si terrà una conferenza stampa
Il Forum italiano della società civile sull'Hiv/Aids è un evento affiliato alla 6a Conferenza della International AIDS Society IAS2011 Roma 17/20 luglio.
Il Forum italiano della società civile sull'Hiv/Aids è promosso da: Actionaid, ANLAIDS, Arcigay, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, Gruppo Abele, LILA, Nadir, NPS Italia Onlus, Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’AIDS, Movimento Identità Transessuale, Villa Maraini.
Per maggiori informazioni:
http://www.forumhivaids.it
Fabio Chiarini
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lunedì 11 luglio 2011
International AIDS Society, Appuntamento per i 30 anni di scoperta sulle prevenzioni contro l'HIV/AIDS
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sabato 26 marzo 2011
Lotta contro l'Aids a Firenze per la terza edizione ICAR
Si svolgerà a Firenze, dal 27 al 29 marzo, la terza edizione di ICAR (Italian Conference on Aids and Retrovirus), che riunisce diverse realtà scientifiche in tema di assistenza, ricerca e sperimentazione clinica su Hiv/Aids. Fin dalla sua costituzione, nel 2009, ANLAIDS, ARCIGAY, LILA e NADIR fanno parte del Community Liason sub-Committee di ICAR e partecipano attivamente alla organizzazione della conferenza.
La scelta delle Associazioni per la lettura di apertura è caduta quest'anno su Ralf Jürgens. Canadese, il dottor Jürgens è consulente di diversi governi e organizzazioni internazionali in ambito Hiv/Aids per salute, diritti umani e politiche di intervento, già fondatore e direttore del Canadian HivAids Legal Network, autore per The Lancet dello studio "Interventions to reduce Hiv transmission related to injecting drug use in prison" (Interventi per ridurre la trasmissione di Hiv legata all'uso iniettivo di droghe in carcere) già membro del Gruppo per i Diritti umani all'Unaids, e del Dipartimento Hiv/Aids dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, fra gli estensori della guida dell'OMS "Health in prison".Esperto nelle tematiche Hiv, carcere e diritti umani, Ralf Jürgens effettuerà nella sessione plenaria di apertura di ICAR2011, che comprende anche le lectures di Julio Montaner (direttore del British Columbia Centre for Excellence in Hiv/Aids) e Barbara Ensoli (direttrice del Centro Nazionale Aids), un intervento dal titolo "Hiv prevention in prison: from evidence to policy" (Prevenzione dell'HIV in carcere: dall'evidenza alla politica).
Come noto, nelle carceri italiane non sono previsti interventi di riduzione del danno e dei rischi in materia di trasmissione dell'Hiv, ovvero non è prevista la disponibilità di siringhe sterili e preservativi. Ciò nonostante, le indicazioni fornite dalle maggiori organizzazioni internazionali, che affermano come il diritto alla salute, e quindi alla prevenzione, sia un diritto umano che riguarda tutti i cittadini, anche quelli incarcerati.
"Abbiamo già sollecitato il governo italiano a seguire le indicazioni della Commissione Europea, dell'ONU e dell'OMS, riaffermate nell'ultima Conferenza mondiale a Vienna nel 2010, e contribuito ad aprire un dialogo su HIV e carcere. Con la presenza del dottor Jürgens intendiamo continuare a ribadire la necessità di seguire l'evidenza scientifica nella costruzione delle politiche di intervento in materia di Hiv/Aids e diritti umani, fra i quali c'è il diritto alla salute, anche fra i detenuti" ha affermato Alessandra Cerioli, presidente della LILA, Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids.
I diritti umani, la prevenzione nelle popolazioni vulnerabili, l'accesso alle terapie e la necessità di tenere in considerazione innanzitutto l'evidenza scientifica nello strutturare le politiche di intervento, sono i temi alla base di numerosi interventi previsti durante ICAR2011.
“Tra i diritti non riconosciuti di popolazioni esposte al rischio di contagio alle quali non sono destinati interventi adeguati ci sono anche quelli dei minori”, afferma Fiore Crespi, presidente nazionale ANLAIDS, “la necessità di sviluppare una adeguata strategia di prevenzione a loro rivolta si scontra spesso con l’attuale impossibilità per i minori di sottoporsi al test Hiv senza il consenso dei genitori”. Accesso al test, inteso come garanzia di gratuità, riservatezza e offerta di counselling in tutti i servizi sanitari italiani, con particolare attenzione alla popolazione migrante e ai minori sono i temi focalizzati da Anlaids, anche alla luce di uno studio effettuato dalla Consulta nazionale Aids che ha evidenziato come diverse siano le carenze sul territorio nazionale. Inoltre Anlaids, in coerenza con i suoi impegni statutari di sostegno alla ricerca scientifica, consegnerà durante la conferenza i 10.000 euro del Premio intitolato alla memoria di Giovanni Battista Rossi, alla giovane ricercatrice Alessia Lai, autrice di un importante lavoro sul monitoraggio dei nuovi ceppi di Hiv che si stanno diffondendo nella popolazione italiana. Un segnale importante di sostegno alla ricerca in un momento di gravi ristrettezze economiche.
"Arcigay partecipa per portare avanti i temi di prevenzione e cura dell'infezione da Hiv, con particolare attenzione alle specificità della popolazione gay, lesbica e transessuale italiana e del gruppo degli msm (men who have sex with men, uomini che fanno sesso con uomini). L’associazione sottolinea e ribadisce la necessità e l’urgenza di promuovere su tutto il territorio italiano la ricerca scientifica e lo sviluppo di strategie per l’applicazione delle innovazioni in ambito terapeutico con attenzione alla persona e le sue esigenze. Allo stesso tempo ribadiamo la necessità di un impegno costante per l’elaborazione di strategie condivise per la promozione dei temi della salute all’interno di gruppi fino ad oggi esclusi, e tra questi il gruppo degli msm” ha spiegato Rebecca Zini, responsabile salute ARCIGAY, associazione che presenterà i risultati della ricerca europea Sialon.
La disponibilità dei farmaci antiretrovirali sul territorio e della diagnostica per la gestione clinica e prospettica delle persone con Hiv, che oggi hanno un’attesa di vita molto più lunga, sono i temi ribaditi con forza da NADIR. Contrastare “i feudi sanitari regionali”, che rivedono, ridefiniscono e limitano le approvazioni dei farmaci antiretrovirali salvavita da parte dell'agenzia regolatoria nazionale, è una mission improcrastinabile per far sì che le persone che vivono con l'Hiv possano circolare liberamente sul territorio italiano e curarsi dove meglio ritengono opportuno.
Tutte le Associazioni anche in questo ICAR2011, come accadrà in occasione della Conferenza internazionale sull'Aids dello IAS che si terrà a Roma a luglio, e in altre sedi, vogliono ricordare alle istituzioni quali sono le urgenze in materia di lotta all’Aids nel nostro paese, come descritto nel documento congiunto presentato in occasione dello scorso 1° dicembre, Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids, e per invitare l’Italia a rispettare gli impegni internazionali in materia di lotta all’Aids, a cominciare dall'adesione al Fondo Globale per la lotta a Aids, Tubercolosi e Malaria.
Fabio Chiarini
(www.vogliosapere.org)
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