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giovedì 3 novembre 2011

Debutta "di notte non c'è nessuno" di Luca De Bei al Piccolo Eliseo


Nell’ambito dei Lunedì di Artisti Riuniti al Piccolo Eliseo, si terrà il 14 novembre alle 21,00, la lettura scenica di “Di notte che non c’è nessuno” di Luca De Bei, con David Sebasti, Azzurra Antonacci, Gabriele Granito.
In una notte d’estate lungo i binari in disuso di una ferrovia si ritrovano tre personaggi: una ragazza che vive di espedienti, un ragazzo che vende il suo corpo, un giovane avvocato che nelle fughe notturne in cerca di sesso si porta dietro il figlio di pochi mesi. In preda alle loro contraddizioni spesso tragicomiche, i personaggi sono uniti da un vuoto di valori e di ideali ma anche dal desiderio di un futuro diverso. Mentre le ore scorrono verso un’alba destinata a illuminare le loro vite mutate i tre ci riveleranno il loro bisogno dell’altro, un bisogno profondo di emozioni e sentimenti nel tentativo, disperato, di esistere.

 Luca De Bei nasce a Padova da padre veneto e madre italoamericana. Cresce a Napoli. Si diploma alla scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova. Come autore e regista debutta nel 1990 a New York con Buio interno a Off Broadway. Tra i suoi testi: Un cielo senza nuvole, I cani davanti alla lepre (tradotto in tedesco dal Burgtheatre di Vienna e in inglese dal National Theatre di Londra), La spiaggia (con Maria Paiato), Cacciatori nella neve, Un cuore semplice (dal racconto di Flaubert e ancora con Maria Paiato), Le mattine dieci alle quattro. Nel 2001 vince il Premio Flaiano e nel 2002 il Premio Europeo per la Drammaturgia del Festival di Heidelberg. Con Le mattine dieci alle quattro vince il premio Golden Graal per la regia 2010. I suoi testi sono pubblicati in Germania dalla Drei Masken Verlag di Monaco. È anche sceneggiatore cinematografico e televisivo.

L’8 settembre 2011, Luca De Bei, ha vinto il premio LE MASCHERE 2011 come "Miglior Autore di Novità Italiana" con il testo Le Mattine dieci alle quattro, spettacolo, sempre da lui diretto che sarà in scena per il terzo anno consecutivo a Roma; dopo il successo riscosso al Sala Uno e al Teatro Della Cometa, lo spettacolo sarà in scena infatti al Teatro Roma  dal 31 gennaio al 19 febbraio 2012, e sarà poi a Milano al Teatro Elfo Puccini dal 15 al 20 di maggio 2012.

Per maggiori informazioni:
Teatro Piccolo Eliseo
Via Nazionale Rome, Italy

Fabio Chiarini
Ore 21,00 - Biglietto unico 5 (cinque) euro

martedì 4 ottobre 2011

Debutta "Bang!...ancora un giallo a fumetti!?!" al Cometa Off di Lorenzo De Feo


Debutta oggi 4 Ottobre 2011  al Teatro Cometa Off " Bang!....ancorra un giallo a fumetti!?! scritto e diretto da Lorenzo De Feo. A cura dell' Associazione  Culturale  Millelire e Elios13 sarà in scena fino al 23 Ottobre 2011. Con Giuseppe Zeno, Claudia Salvatore, Alessio Barone, Riccardo Monitillo e Antonio Lupi. 
Con il patrocinio della Regione Lazio, del XVII Municipio di Roma Capitale e dell’Associazione Fonòpoli, "Bang!... ancora un giallo a fumetti?!?” è una commedia a fumetti,appunto, interpretata, fra gli altri, da Giuseppe Zeno (al fianco di Stefano Accorsi nella fiction “Il Clan dei camorristi” in onda su canale 5 nel 2012). Scritto e diretto da Lorenzo De Feo (autore, fra gli altri, della commedia “Sono diventato etero”), lo spettacolo sovrappone in modo accattivante i due diversi mondi e linguaggi dei fumetti e degli esseri umani: è la storia di Inky, creaturina piuttosto avvenente anche se ancora in bianco e nero, che denuncia la scomparsa del disegnatore che la stava creando. 

Abbandonata prematuramente dall’unica persona che avrebbe potuto darle una “vera” vita e ossessionata dalla propria Ombra (delicato personaggio affetto da complessi di inferiorità), si rivolge all’investigatore Rintraccio, uomo surreale e a suo modo rivoluzionario che ha per fratello una suora di nome Clero. A complicare la faccenda ci si mette l’ispettore Cartastraccia, anche lui un fumetto, che accusa tutti di aver commesso delitti incomprensibili nella vicenda del disegnatore mancante. Le sue astruse e filosofiche considerazioni, ricche di metafore esistenziali, verranno poi smentite dall'intervento di Super Nullo, esilarante parodia del supereroe che con il suo grido: “Sono io Nullo, Super Nullo!” riuscirà a scoprire la verità. 
Le musiche originali, di grande impatto emotivo, sono state composte da Luis Bacalov in collaborazione con Loriana Lana (paroliera e scrittrice, autrice di sigle televisive e recitals, nota soprattutto per la versione italiana di “Libertango” di Astor Piazzolla) e le musiche di Francesco Crispo.
Per il suo tocco surreale e sopra alle righe, la sua incisività nell'interazione fra i personaggi e il suo inconfondibile appeal giallo-pop, lo spettacolo ha ottenuto due premi per l'originalità e il rigore della drammaturgia (“Prova Teatro- Rassegna Teatro Comico” e “Drammaturgia Oggi”). 


Per Maggiori Informazioni:
TEATRO COMETA OFF
Via Luca della Robbia, 47 - tel. 06 57284637
 Tessera Euro 2.50+ 20.00 intero – 15 ridotto 
Ore 21 dal martedì al sabato e ore 17 la domenica

Fabio Chiarini

lunedì 3 ottobre 2011

Debutta domani al Teatro delle Muse Caravaggio: La passione


Si terrà dal 4 al 9 ottobre, presso il Teatro delle Muse, lo spettacolo teatrale  Caravaggio: La passione , scritto e realizzato da Manfredi Gelmetti, artista con esperienza lavorativa in campo teatrale tra Italia ed Inghilterra. L evento gode del Patrocinio della Regione Lazio - Assessorato alla Cultura, Arte e Sport e della Provincia di Roma.

Nel quarto centenario della morte del grande pittore Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, Manfredi Gelmetti presenta  Caravaggio: la passione , ispirato alla biografia e saggi sulla vita e sullo stile pittorico del Caravaggio. Attraverso un interpretazione assolutamente personale del regista e degli interpreti in scena, lo spettacolo vuole essere non un esaltazione di Caravaggio-genio, bensì un tentativo di approccio al Caravaggio-uomo e a quel suo  Maledettismo  che ne ha rivelato sutela, la grandezza artistica. Maledettismo verso se stesso nonché verso quelle prostitute che spesso furono le Muse di alcune sue celeberrime opere.Teatro, Musica, Danza e Pittura nel tentativo di carpire l'anima tormentata, il lampo improvviso della fede di Caravaggio, colui che non ha mai creduto ad altro se non a quello che si vede. Perché soltanto ciò che è reale è razionale ed anche per Caravaggio, Dio resta inspiegabile.Caravaggio : La passione  rappresenta un nuovo strumento che permette di apprezzare alcune delle opere del Genio mediante l accostamento di diversi  mondi artistici che si incontrano e che permettono di apprezzare sfumature ed emozioni che spesso con il solo ausilio dello sguardo non si ha l opportunità di cogliere. 

Fabio Chiarini

giovedì 24 marzo 2011

Recensione dello spettacolo "Storyboard" al Teatro Sette


E' in scena la Nuova Compagnia di Teatro Luisa Mariani dal 23 marzo al 3 aprile al Teatro Sette di Roma, con lo spettacolo "Storyboard", una commedia, scritta e diretta da Mimmo Strati vede sul palco Alberto Bognanni, Siddharta Prestinari e Mimmo Strati.

In una strada di periferia di Roma si incontrano per caso una decina di storie.La notte svela piccoli scorci ignari alle persone che vivono di giorno: Un telefonino trovato, uno chef di talento, un addio al celibato un po’ troppo alcolico, un giocattolo abbandonato, un incontro a luci rosse, un cane coraggioso, un cabarettista raffreddato.

Storyboard è uno spettacolo che raccoglie con ironia le voci di gente comune che ai bordi di periferia ci passa tutta la vita. Un’umanità non solo romana, omologata dalla televisione e dai grandi marchi, ma ricca di sentimenti e spunti comici che reagisce all’emarginazione con orgoglio e dignità. E così ogni personaggio pur essendo vero diventa metafora del nostro modo di essere, di vedere la vita e gli altri.
Inoltre indaga sulla solitudine, sulle abitudini, sulle scelte che ognuno fa. Spesso la gente non rischia come nei film, non ci sono colpi di scena nella vita quotidiana.

La storia del metro notte che trova un telefonino, al principio sembra romantico,sembra una figura che non si addice ai giorni nostri,uno spirito sognatore che s'innamora di una donna conosciuta grazie ad un messaggio. Purtroppo il romanticismo e l'amore platonico non è di questi tempi e il protagonista non intende conoscere quella donna.
Il sapere che quell'abbandono era un segno disperato di solitudine lascia al protagonista la delusione facendo morire quel romanticismo e quell'amore che aveva coltivato attraverso i messaggi.

Un uomo e una donna si incontrano dopo uno spettacolo. All'apparenza la donna è sensuale, affascinante e prorompente, ma poi si rivela una donna sola che sogna di avere tutto, ma che in realtà tutto ciò che la circonda è frutto della sua immaginazione malata.

Una gattara, che può rivelare pena ai vicini, racconta l'ingiustizia di essere donna e che nonostante le attitudini, lascia la notorietà e la fama al marito,dato che è uomo, poichè nel mondo di oggi, una donna che vuole dirigere, ha ancora molte avversità e le ambizioni giovanili si affievoliscono con gli anni.
Le ingiustizie di essere donna, il tradimento, la vendetta e infine il perdono: questo racchiude una povera donna che cerca di sfamare i suoi unici amici randagi, un perdono che non è alla felicità e all'amore, ma alla paura di dover rimanere da soli e non abbandondare le proprie abitudini.

E infine un addio al celibato finito male. In quest'ultimo si capisce quanto una vita umana e non solo sia importante, quanto la gente sia incentrata sulle etichette e sugli stereotipi che non riesce a vedere che una vita è importante come un'altra.
Una vita di un italiano è importante quale quella di uno zingaro, quella di un amico è importante quanto quella di uno sconosciuto e il voltare le spalle, o cercare di ignorare tutto questo dimostra solo l'ipocrisia della gente che da importanza solo al proprio pregiudizio e all'ignoranza.

Storyboard fa capire con ironia quanto la quotidianità sia piena di solituditune, di tristezza, di false speranze e di illusioni e quanto a volte tutto ciò anche se per certi versi, riesce a toccarci nel profondo, perchè tutti noi, abbiamo vissuto queste esperienze, ogni singola persona ha sofferto la solitudini e spesso rimaniamo delusi dalla vita.

Un'ottima interpretazione degli attori, un finale commuovente, uno spettacolo da vedere per riflettere su cosa è veramente incentrata la nostra vita.

Per maggiori informazioni:

STORYBOARD
Scritto e diretto da Mimmo Strati
Con Alberto Bognanni, Siddharta Prestinari, Mimmo Strati
TEATRO SETTE
Via Benevento 23 Roma
Dal 23 marzo al 3 aprile
Dal martedì al sabato ore 21.00
Domenica ore 18.00

Fabio Chiarini
(www.vogliosapere.org)

martedì 15 marzo 2011

Recensione Neurotic Survival al Piccolo Teatro d'Arte



E' stata messa in scena  lo spettacolo "Neurotic Survival" scritto diretto ed interpretato da 

Irene Faccio al Piccolo Teatro Campo d'arte presso via dei Cappellari, 93.

Lo spettacolo parla di Eloise, una giovane donna, ossessionata dalle sue visioni, dalle sue voci e dal suo corpo. Si sente colpevole per essersi ammalata, per non essere più in grado d’ amare. Cerca una via d’ uscita per trovare la libertà, liberarsi da se stessa, dal dolore, dalla passione, dalla morte. 

Questo lavoro mira a scoprire ed esplorare la mente umana, pur nella consapevolezza che sia quasi impossibile darne una spiegazione razionale. Partendo da esperienze personali, l’autrice si avvicina a livello emotivo, a temi attuali quanto delicati, come l’anoressia, la follia, la depressione e l’amore.
Un lavoro che permette di entrare in contatto con un mondo inspiegabile, dove la malattia risulta essere l’ unico modo per sopravvivere.

L'interpretazione dell'attrice è ottima, e trasmette allo spettatore le stesse sensazioni di una persona "disturbata".
In particolar modo la figura femminile è a fronte di continui stereotipi, e lì incombe insicurezza,la paura se si mangia qualcosa di più c'è la possibilità che riperquota sull'aspetto. E allora c'è una violenza in un primo tempo mentale e poi fisico. Quello che avviene nello spettacolo è quello che molte donne combattono con il proprio corpo, odiandosi, spesso animi talmente sensibili che vogliono essere più forti e vogliono reagire alle delusioni d'amore, alle delusioni della vita, alle continue vicissitudini che la vita le riserva.
Uno specchio, il digiuno, l'anoressia è come picchiare il proprio corpo, il non accettarsi per quello che è all'ordine del giorno per la maggior parte del mondo femminile. La continua insicurezza, sensibilità è frustrante, una cosa che molti non riescono a capire.
Con questa rappresentazione, la figura maschile può capire cosa può rivelare all'interno della mente di una persona malata di anoressia o depressa. Se all'esterno questa figura ha una personalità apatica, all'interno si fa del male, non si accetta, si odia.

Anche se lo spettacolo è terminato un piccolo scatch sullo spettacolo:


Fabio Chiarini
(www.vogliosapere.org)

giovedì 10 marzo 2011

Riccardo Muti dirige Nabucco al Teatro dell'Opera per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia


Stasera giovedì 10 marzo, alle ore 20.30, la prova generale del Nabucco di Giuseppe Verdi, opera risorgimentale per antonomasia, che andrà in scena al Teatro dell’Opera da sabato 12, su richiesta del sindaco Gianni Alemanno, presidente del Teatro, e del sovrintendente Catello De Martino, sarà straordinariamente aperta a cinquecento studenti appartenenti a scuole che hanno aderito al progetto “Centocinquant’anni dell’Unità d’Italia”, promosso dall’Assessorato alla Scuola, alla Famiglia e all’Infanzia.
Sul podio il Maestro Riccardo Muti, da sempre attento e sensibile alla diffusione della cultura musicale tra i giovani, che ha subito accolto con entusiasmo la proposta.
In sala saranno presenti l’On. Dino Gasperini, Assessore alle Politiche Culturali e Comunicazione, il dottor Gianluigi De Palo, Assessore alla Scuola, alla Famiglia e all'Infanzia, la dottoressa Maria Maddalena Novelli, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale Lazio, padre François-Xavier Dumortier, Rettore della Pontificia Università Gregoriana, il professor Luigi Frati, Rettore dell’Università degli Studi "La Sapienza", il dottor Giovanni Williams, Direttore del Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici e Don Maurizio Mirilli, Direttore Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile - Vicariato di Roma.
La regia e le scene del Nabucco, portano la firma di Jean-Paul Scarpitta, i costumi sono di Maurizio Millenotti, le luci di Urs Schönebaum. Dirige il Coro dell’Opera Roberto Gabbiani.

Per quanto riguarda invece del 12 Marzo il Teatro dell’Opera ospiterà la manifestazione musicale più importante e rappresentativa in Italia per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia: la messa in scena, da sabato 12 marzo (ore 20.30), del Nabucco di Verdi, opera risorgimentale per antonomasia. Sul podio il Maestro Riccardo Muti. La serata del 17 marzo (ore 20.30), data ufficiale dei festeggiamenti, di questo nuovo allestimento sarà dedicata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. La regia e le scene del Nabucco portano la firma di Jean Paul Scarpitta, i costumi sono di Maurizio Millenotti, le luci di Urs Schönebaum. Dirige il Coro dell’Opera Roberto Gabbiani. Nel cast Leo Nucci nel ruolo di Nabucco (e Gio vanni Meoni per le repliche del 20, 22 e 24), Antonio Poli (Ismaele), nel ruolo di Zaccaria Dmitry Beloselskiy (e Riccardo Zanellato per le repliche del 20 e 22), nel ruolo di Abigaille si alterneranno Viktoriia Chenska ed Elisabete Matos, nei panni di Fenena si alterneranno Anna Malavasi ed Ezgi Kutlu. Dopo il debutto del 12 marzo, lo spettacolo sarà replicato martedì 15 marzo (20.30), sabato 19 marzo (18.00), domenica 20 marzo (16.30), martedì 22 marzo (20.30), giovedì 24 marzo (20.30).
Verdi con il Nabucco, attraverso il dramma degli Ebrei assoggettati al dominio babilonese, riporta in musica i valori del Risorgimento italiano. I temi della patria oppressa e della riscossa nazionale sono alla base di un capolavoro principalmente corale, il cui apice è raggiunto dal famoso “Va pensiero”. Opera grandiosa e solenne, che segna il primo grande successo popolare di Verdi, andò in scena a Milano nel 1842.
In questo nuovo allestimento il regista Jean Paul Scarpitta concepisce l’impianto drammaturgico come una riflessione sulla Storia, piuttosto che come una sua illustrazione, e il Coro degli Ebrei ne incarna il profondo legame con il trascendente. Nabucco, spiega Scarpitta, è un’opera in continua evoluzione non può essere concepita come definitiva. Il dispositivo scenico è reso essenziale per mezzo dell’utilizzo di pochi elementi su un fondale di ciclorama ispirato alle illustrazioni bibliche di Gustave Doré.
Il Nabucco diventerà anche messaggero dei simboli dell’Unità d’Italia con una tournée a San Pietroburgo, il 27 marzo al Teatro Marijinskij, sempre con la direzione del Maestro Riccardo Muti.                                                     
Fabio Chiarini
(www.vogliosapere.org)

martedì 25 gennaio 2011

Debutta "Una stella sul cappotto" per la Giornata della Memoria


In occasione della 66esima Giornata della Memoria la Compagnia Teatrale Iposcenio riporta in scena da 27 al 30 gennaio 2011 al Teatro Studio Uno di Roma La stella sul cappotto..testimonianza dall’Olocausto. spettacolo è scritto e diretto da Sasà Russo e vede sul palco Eleonora Micali e Valentina D’Amico.
Uno spettacolo importante, fortemente voluto dallo stesso autore e regista che, negli anni, lo ha proposto in vari teatri italiani e in molte scuole. Lo scorso anno ha debuttato anche presso la sala della protomoteca in Campidoglio a Roma, grazie alla sentita partecipazione del vicesindaco Sen. M. Cutrufo e sotto l’attenta e preziosa presenza del presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici.

Una testimonianza fatta di ricordi e di paura, di fuga e nascondigli per sfuggire alle persecuzioni naziste contro gli Ebrei nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, quando essere Ebrei costituiva soltanto una condanna a morte.
Un viaggio “avventuroso” lungo i tratti di quella ferita mai rimarginata e nel volto di quella gente che ancora oggi continua a piangere e avere paura.
Una lotta alla sopravvivenza e alla vana possibilità di proteggere almeno un solo diritto: la dignità di essere umani, troppo spesso calpestata, in nome della razza.
Nascondersi come topi da buco nero in buco neroera la triste realtà che quotidianamente cullava le vite di tante povere anime che ancora oggi non riescono a dimenticare i volti di coloro che, scomparsi improvvisamente, non sono più tornati. Una “lista” sempre più ristretta di corpi ambulanti pronti a ripartire da zero e a riconquistare ogni cosa, in primis se stessi.
Testimonianza e voci corali, per non ripetere ma soprattutto per non dimenticare.

Per maggiori informazioni:

TEATRO STUDIO UNO
via Carlo della Rocca 6
 dal 27 al 30 gennaio 2011
da giovedì a sabato ore 21.00
domenica ore 18.00

Fabio Chiarini

lunedì 24 gennaio 2011

Debutta “Perchè amo il mio peccato” al Piccolo Teatro Campo d’arte


È in scena da mercoledì 26 gennaio 2011 al Piccolo Teatro Campo d’arte di Roma Perché amo il mio peccato. Lo spettacolo, che sarà in scena fino a domenica 30 gennaio, è un monologo liberamente tratto da “Storia di una capinera” di Giovanni Verga. Sul palco Jessica Zanella diretta da Diego Placidi.

Maria, giovane novizia, destinata al convento per un’irrevocabile, quanto crudele, decisione famigliare racconta la sua storia delicata e struggente.
Allo scoppio di un’epidemia di colèra  è costretta ad abbandonare per un breve periodo il convento di Catania e a rifugiarsi nella casa paterna, sulle montagne siciliane. Il cambiamento a cui Maria va incontro è radicale. Scoprirà il piacere di stare in famiglia, di correre liberamente per i prati, di giocare, di ballare, di cantare ma più di tutto incontrerà l’amore. Un amore impossibile, un amore che è peccato. Un sentimento che consumerà il suo cuore fino alla resa incondizionata della sua giovane anima.
Per maggiori Informazioni:
“PERCHE’ AMO IL MIO PECCATO”
Piccolo Teatro Campo d’Arte
Via dei Cappellari 93 – Roma
Ore 21.15 Domenica ore 18.00