“La Gelmini faccia un passo indietro sul 17 marzo, giorno scelto per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Siamo convinti che sia più che corretto onorare questa data chiudendo gli Istituti scolastici e permettendo così che questa giornata non passi inosservata, ma che anzi serva per far riflettere tutti gli studenti del nostro paese, sul valore profondo dell’identità nazionale."
Lo dichiarano in una nota Andrea Moi e Gianfranco Manco dirigenti del Movimento studentesco Nazionale.
"Tocca alla nostra generazione il compito di costruire una comune memoria per poter affrontare il futuro con un senso comune di appartenenza e senza demagogie nostalgiche. Questa data va rispettata per il suo senso profondo ed è per questo che riteniamo sinceramente inaccettabili le polemiche sterili di questi giorni sulle fantomatiche gravi perdite che il mondo della produttività e quello dell’Istruzione potrebbero subire per un giorno di chiusura.
"Siamo meravigliati dai due pesi - aggiungono Manco e Moi - e dalle due misure che si adattano alle commemorazioni di questo Paese: non ci sembra che per il’1 maggio o il 25 aprile ci siano cosi tanti problemi.
"Lanceremo quest’oggi una petizione on-line che invieremo al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Istruzione, per chiedere che il 17 marzo sia festa nazionale e che gli Istituti rimangano chiusi: se questo non avverrà, siamo pronti a scendere in piazza per dimostrare che questa generazione supera qualsiasi logica leghista e divisionaria, per onorare il senso di appartenenza alla propria nazione. ”concludono i dirigenti del Movimento.
Fabio Chiarini
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