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giovedì 28 luglio 2011

Matteo e Matteo, la prima coppia gay che si sposa a New York

Matteo Giorgi e Matteo Cavalieri è la prima coppia gay a sposarsi  New York. Il coronamento del loro sogno di unirsi in  matrimonio si è svolto ieri a New York alle 15.30 ora statunitense sulla spiaggia di Atlantic Beach.
Un augurio sentito da Paolo Patanè presidente nazionale dell'Arcigay inviando i i più cari e sentiti auguri e felicitazioni vivissime.
Matteo e Matteo vivono a  Bologna e sono la prima coppia gay italiana ad usufruire dell’apertura al matrimono gay dello Stato di New York, e si aggiungono a decine di coppie italiane, composte da persone omosessuali, che hanno già contratto,  o stanno pianificando, il loro matrimonio all’estero.
"L’unione tra Matteo e Matteo, insieme ai matrimoni gay di italiani all’estero che verranno, rendono quanto mai chiara l’arretratezza del nostro Paese nel campo dei diritti civili e di libertà e testimoniano l’estrema distanza che ci separa da un Occidente pienamente democratico e laico - ha dichiarato Paolo Patanè - Arcicigay si augura che quanto avvenuto a settemila kilometri da qui possa diventare realtà per le migliaia di famiglie omosessuali italiane, ancora prive del diritto ad accedere al matrimonio, in violazione al principio di uguaglianza sancito dalla nostra Carta Costituzionale."
Fabio Chiarini

martedì 26 luglio 2011

Genova 2011, Bandiere Rainbow il G8


Riparte da Genova, dieci anni dopo il G8 del 2001 l’importante dibattito sulla costruzione di un’Europa globale dei diritti, non-violenta e pacifica, basata su cooperazione e solidarietà sociale. Dopo un anno di mobilitazioni che hanno visto coinvolte differenti e molteplici realtà sociali (associazioni, sindacati, movimenti), la storia sta dando ragione a quanti sostengono che un mondo diverso sia possibile.

Dieci anni dopo ripartono da Genova ricche e importanti occasioni di incontro e confronto sui temi della democrazia, di un mondo economicamente più giusto, del lavoro e del welfare, della pace, del rispetto e valorizzazione delle differenze, per ribadire che le questioni globali non sono esclusivo appannaggio di stati e governi ma chiamano in causa il diritto all’autodeterminazione di ogni essere umano, il diritto di decidere della propria vita e del proprio futuro.

"Per questo nella giornata di oggi Arcigay esprime la propria solidarietà e il proprio appoggio a quanti decideranno di scendere in piazza in occasione della manifestazione nazionale che a Genova concluderà il decennale."Lo dichiara Paolo Patanè presidente nazionale dell'Arcigay.
"Perché combattere per una società più equa significa contribuire a rendere il mondo in cui viviamo più accogliente e disponibile a saper riconoscere e valorizzare ogni tipo di differenza, comprese quelle pertinenti a orientamento sessuale e identità di genere; significa favorire e promuovere la libertà di manifestare alla luce del sole le proprie idee e le proprie identità affermando con forza il diritto alla piena uguaglianza fra persone; significa uscire dall’isolamento sperimentando forme di sinergia e condivisione tra le tante realtà che rappresentano il vento di cambiamento di cui il nostro paese ora più che mai ha bisogno, nell’ottica della costituzione di un'altra economia, di un sostanziale allargamento dei diritti e promozione di un welfare che realmente sappia tutelare e favorire la libera espressione e il corretto sviluppo delle identità, degli affetti e dei progetti di vita di ogni persona."

Fabio Chiarini

mercoledì 27 aprile 2011

Europride Roma 2011, On-line lo spot ufficiale


E’ on-line lo spot ufficiale di Europride Roma 2011  la manifestazione che celebrerà l’orgoglio lgbtqi italiano ed europeo a Roma dall’1 al 12 giugno prossimo.
Il video, del team Laviosa, è intitolato “I gladiatori” ed è stato realizzato per Europride Contest, concorso indetto dal Comitato Europride Roma 2011.
La premiazione è pianificata tra gli eventi di Europride Park, luogo di incontro principale di Europride Roma e cuore pulsante dell’evento con musica, dibattiti, iniziative culturali, cinema e molto altro.
La commissione giudicatrice composta da Diego Longobardi, Paolo Patanè, Rossana Praitano, Stefano Mastropaolo, Eleonora Molly Coppini e Massimo Farinella, ha assegnato il premio di 1000 euro al video “I Gladiatori” per l’attenzione alla specificità di Roma, il ripudio della guerra e alla violenza, le qualità grafiche e, soprattutto, per l’attenzione diretta alla liberazione degli affetti di gay, lesbiche e trans nei diritti e nella gioia.
Lo spot celebra l’obiettivo dell’affermazione dei diritti e degli affetti di omosessuali, lesbiche, transessuali, bisessuali e vuole rappresentare la voglia di alzare la voce e rompere il silenzio di Europride Roma 2011.

mercoledì 16 marzo 2011

Europride 2011, gay, lesbiche e trans per l’Unità d’Italia.

Questa sera  alle ore  23, in occasione dell’apertura dei festeggiamenti per l’Unità d’Italia, Rossana Praitano e Paolo Patanè, due dei portavoce di Europride Roma 2011, interverranno nella gay street romana (via di San Giovanni in Laterano).
Sarà l’occasione per ribadire che gay, lesbiche e trans partecipano convintamente ai festeggiamenti per celebrare l’Unità di un Paese di cui sono parte attiva e visibile e che hanno già piena cittadinanza e piena parità di diritti nella Costituzione.
Gay lesbiche e trans hanno costruito l’Unità e costruiscono il futuro di questo Paese esattamente come tutti gli altri cittadini, compresi quelli che difettano di cittadinanza, nonostante troppi esponenti dell’universo della politica  fingano di ignorarlo.
E proprio Europride, un evento che dall’1 al 12 giugno prossimo racconterà al Paese la fierezza e la voglia di piena parità di gay, lesbiche e trans italiani ed europei, sarà l’occasione per tutti e tutte di denunciare questo atteggiamento intollerabile di esclusione di migliaia di persone da piena parità e diritti.

Fabio Chiarini

domenica 6 febbraio 2011

Arcigay: "Nessuna spaccatura, Arcigay cresce"

"Il Consiglio nazionale di Arcigay dichiara prive di fondamento tutte le speculazione che vorrebbero l’Associazione spaccata a metà, bloccata e in via di scioglimento."
Lo ha dichiarato Paolo Patanè presidente Arcigay.
"Spiace leggere su alcune testate, tra le quali il “Corriere della Sera” nell’articolo “Espulsi consiglieri storici, bufera nell’Arcigay”, notizie false come la mai avvenuta espulsione dei rappresentanti di “Roma e Lazio, Torino, Cuneo, Napoli, Aosta, Genova, Liguria, Bolzano, Reggio Emilia, Bari e Puglia”. 
"L’Associazione mantiene infatti la sua unità e la sua piena operatività su tutto il territorio arrivando oggi a 52 comitati con l’ingresso in associazione delle realtà di Siena, Teramo e Chieti.
"A differenza di quanto riportato da alcuni, - aggiunge Patanè - Arcigay, nel corso del Consiglio nazionale e dopo un ampio dibattito, ha espulso due soci per gravi violazioni dello Statuto e degli obblighi associativi ritenendo che il faro di azione di ogni socio e volontario, come dice lo Statuto, sia la piena collaborazione, la trasparenza e l’unità di intenti.
"La decisione seppur dolorosa e sofferta attiene al rispetto di valori comuni che liberamente ogni socio sceglie di condividere al momento dell’adesione all’Associazione.
"Arcigay - conclude Patanè - continua serenamente a lavorare per l’affermazione dei diritti delle persone lesbiche, gay, transessuali e bisessuali.

Fabio Chiarini

venerdì 28 gennaio 2011

Francia, Il NO al Matrimonio gay della corte


"Il no al matrimonio gay della Corte Costituzionale francese, esattamente come quello della Corte italiana, non pregiudica in alcun modo il senso e il valore della battaglia di piana cittadinanza di cittadini e cittadine gay, lesbiche e  transessuali europei."
Lo dichiara Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay.
"L’iniziativa francese,- aggiunge Patanè - come già quella italiana, costituiscono passaggi importanti e necessari di una battaglia che ha consentito di arrivare a pronunciamenti netti. La magistratura ha invitato il legislatore all’adeguamento delle norme al mutato quadro sociale e ha chiarito che non esiste alcun divieto o ostacolo Costituzionali al matrimonio gay.
"Il legislatore può quindi legiferare sul matrimonio gay senza nascondersi dietro ad un dito di presunte impossibilità nella Costituzione. I politici italiani ne prendano atto - conclude Patanè - e si prendano quindi la responsabilità di uniformare le norme al mutato quadro sociale."

Fabio Chiarini

Arcigay. Uganda. Il governo italiano chieda lo stop alle campagne antigay


Arcigay condanna il brutale omicidio di David Kato, un militante gay ugandese ucciso a martellate, e chiede che il Governo italiano adotti tutte le misure necessarie affinché il governo ugandese interrompa la campagna d’odio contro gli omosessuali  promossa da estremisti religiosi.
Abbiamo avuto l’onore di conoscere personalmente  David e il suo immenso contributo per la battaglia dei diritti umani nel mondo.
Kato, nel dicembre scorso, è stato ospite dell’associazione radicale Certi diritti e aveva rilasciato una lunga intervista al mensile gay “Pride” che spiegava in questi termini la situazione ugandese: “L’anno scorso i pastori evangelici degli Stati Uniti, in nome della protezione della famiglia tradizionale, hanno diffuso nel mio paese odio e omofobia. Ciò ha portato a una serie di conseguenze: dalle vessazioni agli arresti, fino ad arrivare all’attuale proposta di legge contro le persone omosessuali”.
Lo dichiara il presidente nazionale dell'Arcigay, Paolo Patanè.

Arcigay, proprio ieri, condanna in decine di piazze italiane per il Giorno della memoria l’odio e la barbarie che vide migliaia di omosessuali internati e uccisi dal nazi-fascismo.
Qull’odio è il medesimo che ancora oggi, con il nome di omofobia brutalizza omosessuali, lesbiche e transessuali in molti paesi del mondo.
La lotta all’omofobia dovrebbe essere patrimonio comune di tutti i Governi che non possono chiedere alle persone omosessuali di continuare a vivere e morire da eroi.

Qui viene riportata l'intervista a David Kato:

http://www.prideonline.it/?p=658

Fabio Chiarini