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martedì 8 novembre 2011

Approvate le unioni civili a Palermo

Il consiglio comunale di Palermo, con una maggioranza schiacciante, ha approvato oggi la mozione trasversale rispetto agli schieramenti, che istituisce il registro delle unioni civili, certificando le "convivenze basate su vincoli affettivi che si protraggono da almeno un anno presso l’ufficio comunale competente, senza discriminazioni di razza, etnia, sesso, genere, handicap ed orientamento sessuale" ed invita il sindaco ad attivarsi per la discussione e la votazione del ddl regionale in materia.

 Si tratta di un passo importante, del riconoscimento del fatto che in città esiste una minoranza numerosa che non resta in silenzio, che reclama attenzione e diritti.8 anni fa una mozione molto simile è stata respinta; ma oggi, anche grazie a due pride che hanno visto una grandiosa partecipazione, il clima in città e nel Consiglio comunale è molto diverso.Quello che ci auguriamo, però, è che questo sia solo un primo passo verso una reale parità di dignità e diritti.

La semplice istituzione del registro delle unioni civili, infatti, non è sufficiente, perché non cambia in alcun modo la vita quotidiana delle persone trans, lesbiche, gay e bisessuali della città.

Per garantire un cambiamento profondo occorre che associazioni e istituzioni lavorino insieme in maniera più stretta di quanto non abbiano fatto fino ad oggi. Serve un centro di accoglienza per le persone trans, che spesso vengono cacciate da casa e si trovano senza mezzi per strada; servono percorsi contro le discriminazioni e il bullismo; servono percorsi di integrazione; servono, lo ribadiamo con forza, pari diritti e opportunità per tutti, indipendentemente da genere e orientamento sessuale.

venerdì 28 ottobre 2011

Dalle Bisquit alle Barbie al Muccassassina


Oggi, Venerdì 28 ottobre Muccassassina è BAMBOLE! La discoteca Qube si trasforma come per incanto in un  museo delle bambole pià belle del mondo, dalle fantastiche Bisquit fino alle moderne Barbie vestite dai più famosi stilisti, con le drag queen ad impersonare  i passaggi d’epoca e di stile.
Basement - Dancing Queen Dancefloor
On stage questa sera Voice:Alba - On stage: Fuxia , Tsunami e i Mucca Factory Dancers che vi faranno divertire con la rielaborazione di famose canzoni sulle bambole. Le luci del palco si accendono con le selezioni musicali commercial & happy music di Gianluca Pacini ed Enrico Meloni, visual effects by Joao. Durante la serata un  salto nel passato: la “Time Machine” musicale  ci riporterà indietro nel passato recente e non con le canzoni e le hit che hanno fatto ballare intere generazioni di “muccaroli”.

 A disposizione degli ospiti il Lollipop  Privè, a cura di Juri Ant, con la sempreverde   Caramella Drag Queen.
1st floor - Bust A Groove Room
Il primo livello di Muccassassina è Black Music! Fabio Tuzz & EasySqueezy djs  vi faranno ballare i ritmi scatenati  hip hop, r &b e black nella nuova sala. A disposizione il  punto informativo del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, lo spazio dell’informazione per comunità lgbt, che ospita Shop Souvenir, dove si potranno acquistare i gadget targati Muccassassina.


2nd floor - EleKtro Noise Room
          Il  dancefloor più infuocato d’Italia, quello dell’ Elektro Noise Room del secondo livello di Muccassassina, è un must da non perdere assolutamente! Videowall e schermi ovunque,  performances diverse ogni settimana, mega discoball e impianto luci ad alta tecnologia, con  il warm up di Luigi Rosi Dj. Super Ospite della serata il Dj Jamie Hammond dai migliori clubs e afterhours di Vauxhall (Londra). On Stage Simone Voice & Mucca Factory Animation. A sovrastare la splendida pista  il nuovo Mucca Icon Privè, a cura di Stefano Di Gangi e le public relations affidate di Matteo Maida.

Le coreografie sono firmate da Max Verduchi e Angelo Cicero, le videoinstallazioni di Circle Vj, i costumi sono a cura di Nico Capogna. Direzione artistica: Angelo Pellegrino.

Fabio Chiarini

mercoledì 26 ottobre 2011

Arcigay, Il matrimonio civile tra persone gay è il banco di prova di un riformismo sincero


 In queste ore si è riaperto un ampio dibattito interno al Movimento lgbt sul un documento a firma di Alessandro Zan, e sintetizzato da Gay.it, e che rilancerebbe l'opportunità di riprendere il percorso sulle unioni civili a preferenza di quello sul matrimonio civile tra persone dello stesso sesso.
In realtà lo stesso Zan ha meglio chiarito la sua riflessione  ,collocandola su un piano di passaggi strategici (vi sono step differenti) e non di gerarchia di obiettivi (un istituto è meglio di un altro), ma credo valga la pena ribadire alcuni concetti che ritengo significativi.

Intanto è fondamentale comprendere se la posizione di SEL rimane quella della battaglia per l'eguaglianza delle persone lgbt, ovvero del matrimonio civile tra persone dello stesso sesso come unico strumento idoneo a conseguirla, perché risulta dirimente a derivarne la coerenza nel riferimento al principio di eguaglianza come metro di giustizia e di equità  funzionale ad un progetto complessivo di Paese: culturale, sociale, economico, civile, politico, giuridico.
"Introdurre eccezioni al principio di eguaglianza, in questa funzione complessiva,  risulterebbe molto pericoloso soprattutto in una fase in cui sulla coerenza si misura l'identità di qualsiasi formazione che voglia definirsi progressista ed alternativa al quadro attuale. "ha dichiarato Paolo Patané, presidente nazionale Arcigay
"Un "no " al matrimonio civile tra persone dello stesso sesso rischierebbe di produrre un riverbero ben oltre il perimetro dei diritti delle coppie lgbt, perché su questo si misurano molte cose e non ultima la relazione con la sensibilità culturale e giuridica dell' Unione: l'essere o meno in Europa.
"Questo è un concetto che Arcigay non ha mai esitato a ribadire a tutti i partiti e continuerà a farlo. Mi sembra che vi sia un dibattito in corso e che anche dal Forum Queer di quel partito arrivino segnali incoraggianti.

"Evidentemente è molto importante ribadire che matrimonio civile e unioni civili individuano obiettivi e soluzioni diverse e che possono,anzi debbono coesistere , perché fanno parte della piattaforma rivendicativa del Movimento così come si è consolidata dal 2007 in poi.
"Il matrimonio civile è l'unica modalità per conseguire ed affermare l'eguaglianza delle coppie omosessuali alle coppie eterosessuali, mentre le unioni civili individuano l'altro grande obiettivo della diversificazione degli istituti familiari e che riguarda indistintamente tutti,sia le coppie eterosessuali che omosessuali.

"Io colloco i due istituti su una linea orizzontale nella misura in cui realizzano obiettivi diversi, ma dev'essere chiaro che l'uguaglianza o c'è o non c'è, tertium non datur, e per esserci necessita del matrimonio civile che lo Stato deve riconoscere come pari opportunità per tutti - ha aggiunto Patanè - ognuno, è la Costituzione europea a dircelo, ha il diritto di sposarsi e costruirsi una famiglia. Questo non è un dato ideologico o di mero principio ma di assoluta e reale concretezza : è il matrimonio civile, e soltanto quello, che ad esempio nel sistema attuale garantisce eguali possibilità di accesso al welfare e precise e determinanti conseguenze sulla vita vera delle persone.
"Un riformismo autentico che rielabori la proposta politica in funzione della centralità del bene comune non può ignorare un'evidenza di questo tipo. Non mi pare inoltre si possa attribuire alle sentenza 138 del 2010 un senso che di certo non possiede : se da un lato infatti non riconosce il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso sulla base dell'art. 29 della Costituzione,da un altro lato non dice che la Costituzione stessa lo vieti. Non lo definisce incostituzionale ; non chiude questo orizzonte come qualche interpretazione vorrebbe intendere.

"Il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso è uno dei cardini dell'innalzamento del dibattito politico e culturale che nel nostro Paese ha subito un clamoroso impoverimento. Credo che sia abbastanza mortificante collocarlo solo sul piano della sua realizzabilità nel nostro sistema, perché l'arretramento di una rivendicazione non ha mai giovato a nessuna rivendicazione, e chi pensa che chiedere di meno serva ad ottenere qualcosa ignora o dimentica che l'averlo fatto in passato è servito soltanto a non ottenere nulla." ha concluso Patané.

Fabio Chiarini

giovedì 6 ottobre 2011

Muccassassina, domani l'opening Party

Al via la stagione 2011/2012 della festa gay, lesbica e trans più celebre e longeva della Capitale, famosa in tutto il mondo, ideata e promossa dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario MieliSD Domani, venerdì 7 ottobre è la data di inaugurazione della stagione 2011/12 di Muccassassina,  nella storica location della discoteca Qube di Roma, con la nuova direzione artistica di Angelo Pellegrino, che si preannuncia piena di novità che faranno di Muccassassina l’evento più glamour ed originale della stagione. 
Un tripudio di strass, drag queen, ballerini, gogo dancers e tanta musica sui tre piani della discoteca. Proponendo di volta in volta una miscela esplosiva di novità coreografiche e scenografiche, musica di alto livello, dj internazionali, un’animazione  non convenzionale, ospiti famosi del mondo dello spettacolo, della musica e dell’arte, Muccassassina si preannuncia come il punto di riferimento della comunità glbt e non solo, e si presenta  come l’evento clou di tutta la stagione, pieno di sorprese ed allettanti attrazioni! Tante le novità di questa stagione:

Basement - Dancing Queen Dancefloor
Si accendono le luci della ribalta per le drag queen di Muccassassina: Alba, Fuxia, La Diamond, La Karl Du Pigné e Tsunami, accompagnate dalle selezioni Commercial and Happy Music di Gianluca Pacini, Max C, Joao, Daniele Quinzi e Ricky Dj che a rotazione si alterneranno in consolle durante la stagione.  Sul palco i Mucca Factory Dancers. Il nuovo e fantastico Lollipop  Privè a disposizione degli ospiti, con tavoli riservati e vista privilegiata sul palcoscenico, a cura di Juri Ant con la special Entertainer Caramella. Un piano interamente dedicato alla musica delle più celebri icone gay del momento ma con un occhio di riguardo alle selezioni che hanno accompagnato Muccassassina nel corso della sua più che ventennale attività. Un salto nel passato per ricordarci da dove arriviamo e dove stiamo andando, come una fantastica “Time Machine” musicale. La nuova  sigla, tanti drag shows e gli interventi sul palco, musica dance e pop, senza dimenticare gli immancabili blitz nelle sonorità camp e trash, tanto cari al pubblico di Muccassassina, non solo da ballare ma da vedere sugli innumerevoli video sparsi tra palco e sala. 
  
1st floor - Bust A Groove Room
Il primo livello di Muccassassina è Black Music! Atrim Dj, EasySqueezy e Fabio Tuzz ed Enrico Meloni vi faranno ballare nella sala completamente rinnovata, con più spazio a disposizione per tutt*! Novità della stagione gli inserimenti della Mucca Factory Animation  e gli interventi dei vocalist di Muccassassina durante la serata. E’ qui che regnano sovrane la musica R’n’B, Black e Hip Hop, i ritmi incalzanti delle novità in vetta alle Chart europee ed americane,  mixati con sapienza e voluttà  e che renderanno incandescente l’atmosfera della pista. Una particolare attenzione viene data al punto informativo del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, un nuovo spazio completamente ristrutturato che  garantirà l’ informazione alla comunità lgbt, senza dimenticare i temi della lotta all’aids e del riconoscimento di pari diritti per le persone gay, lesbiche e trans e che ospiterà di tanto in tanto  iniziative di altre associazioni di volontariato. Nello stesso spazio lo Shop Souvenir, dove si potranno acquistare i gadget targati Muccassassina., comprese le mitiche  T shirts che sono ormai oggetto di culto per tutti i Muccassassina addice.
 
2nd floor - EleKtro Noise Room

Il  dancefloor più infuocato d’Italia, conosciuto in tutta Europa, quello dell’ Elektro Noise Room del secondo livello della Muccassassina è un must da non perdere assolutamente! Un palco imponente, splendidi gogo boys, videowall e schermi ovunque,  performances diverse ogni settimana, mega discoball e impianto luci ad alta tecnologia, dove i Resident Djs Diego Livoli aka Dj Dee. Andrea Tie, Luigi Rosi e Danny Verde  vi faranno ballare al ritmo della migliore tradizione house mondiale. La consolle ospiterà durante la stagione  i più famosi e celebrati  dj house internazionali, sempre accompagnati on stage da Simone Voice  e dalla Mucca Factory Animation. A sovrastare la splendida pista  il nuovo Mucca Icon Privè, a cura di Stefano Di Gangi: uno spazio/ambiente curato e di tendenza in cui si concentreranno le capacità creative dello staff a disposizione degli ospiti, mirate a soddisfare in maniera glamour ogni servizio offerto, un vero e proprio gioiello esclusivo nel cuore di Muccassassina. Le public relations sono curate da Matteo Maida.

Le coreografie sono firmate da Max Verduchi e Angelo Cicero, le videoinstallazioni di Circle Vj, i costumi sono a cura di Nico Capogna. Direzione artistica: Angelo Pellegrino.

Fabio Chiarini

domenica 25 settembre 2011

"Mio figlio è gay? "in Francia la nuova applicazione scandalo su Iphone


In Francia le applicazioni su Iphone stanno diventando sempre più varie. Solo dieci fa è uscito un' applicazione  "Ebreo o non Ebreo? ". Questa applicazione/domanda analoga ha creato un putiferio a metà settembre. Disponibile su iPhone di Apple, fu rapidamente rimosso. Ha permesso di ottenere un elenco di 3.500 personaggi famosi di origine o di religione ebraica. 
Non è tutto: è comparsa perfino l'applicazione" Mio figlio è gay? ", un programma per i telefoni con sistema Google Android, volto a madri che vogliono sapere se il loro figlio è gay.
Il software solleva 20 domande come "vostro figlio ama vestirsi bene? Gli piace il calcio? Ha un migliore amico? "... Due possibili soluzioni dal questionario: "Non ti devi preoccupare, tuo figlio non è gay" o "Tuo figlio è gay. Accettalo e sii consapevole che questa non è una scelta da parte sua. " 
L'applicazione ha suscitato  ovviamente indignazione nella comunità gay. Diverse associazioni hanno espresso il loro disappunto in ambito multimediale. Louis-Georges Tin, il Comitato IDAHO (International Gay e trans contro l'omofobia) ha dichiarato: "E ' uno strumento stupido e odioso. Se il bambino è gay, è una catastrofe, altrimenti è sollievo. Esso fornisce uno strumento per  le madri omofobiche ".  Anche Christine Le Doaré, LGBT Center, ha dichiarato nel frattempo: "E 'stupido e oltraggioso. E 'molto triste che i genitori preferiscono scaricare l'applicazione invece di parlare con i figli. Penso che verrà rimosso abbastanza veloce, altrimenti si dovrà prendere in considerazione un reclamo. " 
Il Google  francese nega che una tale iniziativa. "Le applicazioni non vengono filtrati prima di essere pubblicati su Android Market, una piattaforma aperta su cui gli sviluppatori possono pubblicare le loro applicazioni facilmente e rapidamente. Essi sono stati rimossi dopo essere stati segnalati e recensiti, caso per caso. Questa applicazione  verrà immediamente esaminato dal nostro staff ".

Fabio Chiarini 


France, "Mon fils-est il gay"la nouvelle application sur Iphone



En France les applications sur Iphone sont de plus en plus divers. Il y a seulement dix jours que l'application « Juif ou pas juif ? » est sortie et elle avait engendré un tollé mi-septembre. Intitulée « Juif ou pas juif ? » est disponible sur l'iPhone d'Apple, elle a été vite supprimée. Elle permettait d'obtenir une liste de 3.500 célébrités d'origine ou de religion juive. 

Maintenant on parle de une nouvelle application: « Mon fils est-il gay ? ». Il s'agit d'un programme destiné aux téléphones dotés du système Android de Google, qui s'adresse aux mères qui veulent savoir si leur fils est homosexuel. Pour répondre à la question, le logiciel pose 20 autres interrogations  préalable comme « votre fils aime-t-il bien s'habiller ? Aime-t-il bien le foot ? S'est-il déjà battu ? A-t-il une meilleure amie ? »... Deux solutions possibles après le questionnaire : « Vous n'avez pas de souci à vous faire, votre fils n'est pas gay », ou « Inutile de vous voiler la face, votre fils est gay. Acceptez-le, sachez que ce n'est pas un choix de sa part ».
L'application a provoqué l'indignation dans la communauté homosexuelle. Plusieurs associations ont exprimé leur mécontentement dans la sphère médiatique. Louis-Georges Tin, du Comité IDAHO (International gay against homophobia & trans) explique : « C'est un outil idiot et odieux, avec des questions caricaturales. Si l'enfant est gay, c'est la catastrophe, sinon, c'est le soulagement. Ça donne un outil de flicage aux homophobes ». Christine Le Doaré, du centre LGTB (lesbie, gay, bi et trans), estime quant à elle : « C'est stupide et scandaleux. C'est très triste que des parents préfèrent télécharger cette application plutôt que de parler avec leurs enfants. Je pense qu'elle va être retirée assez vite, sinon, il va falloir envisager de porter plainte ».
Du côté de Google France, on se défend d'une telle initiative. « Les applications ne sont pas filtrées avant d'être publiées sur Android Market, une plate-forme ouverte sur laquelle les développeurs peuvent publier leurs applis facilement et rapidement. Elles ne sont retirées qu'après avoir été signalées et revues au cas par cas, ce qui est le cas de cette application, qui est en train d'être revue par nos équipes ».

Fabio Chiarini

venerdì 8 aprile 2011

Europride Roma 2011, orgoglio contro la precarietà.


Domani, sabato 9 aprile, un carro Europride Roma 2011 parteciperà alla manifestazione indetta da reti di precari, giovani e professionisti Il nostro tempo è adesso (www.ilnostrotempoeadesso.it).

La presenza visibile di gay, lesbiche e trans al corteo, a due mesi dall’appuntamento con la manifestazione dell’orgoglio lgbt europeo dell’11 giugno prossimo, è il contributo ad una battaglia che deve necessariamente coinvolgere tutti e tutte.

Gay, lesbiche e trans italiani, da questo punto di vista, sono vittime della precarietà lavorativa esattamente come milioni di giovani lavoratori italiani. Sulle spalle di gay e lesbiche italiani si aggiunge la precarietà di affetti negati per legge, la precarietà nella dignità, vilipesa da stereotipi e pregiudizi e la precarietà di una cittadinanza non riconosciuta.  

Gay, lesbiche e trans sono una risorsa per questo Paese che non vuole fare i conti con la dignità dei loro affetti e delle loro esistenze. La nostra povertà di diritti impoverisce il Paese.

Per questo il tempo di dire basta è adesso, insieme a tutti i cittadini italiani che invitiamo a scendere in piazza e che potranno confrontarsi direttamente con noi sul carro Europride Roma 2011.

L’appuntamento è alle 15 a Piazza della Repubblica a Roma.

Fabio Chiarini

Europride Roma 2011, orgoglio contro la precarietà.


Domani, sabato 9 aprile, un carro Europride Roma 2011 parteciperà alla manifestazione indetta da reti di precari, giovani e professionisti Il nostro tempo è adesso (www.ilnostrotempoeadesso.it).

La presenza visibile di gay, lesbiche e trans al corteo, a due mesi dall’appuntamento con la manifestazione dell’orgoglio lgbt europeo dell’11 giugno prossimo, è il contributo ad una battaglia che deve necessariamente coinvolgere tutti e tutte.

Gay, lesbiche e trans italiani, da questo punto di vista, sono vittime della precarietà lavorativa esattamente come milioni di giovani lavoratori italiani. Sulle spalle di gay e lesbiche italiani si aggiunge la precarietà di affetti negati per legge, la precarietà nella dignità, vilipesa da stereotipi e pregiudizi e la precarietà di una cittadinanza non riconosciuta.  

Gay, lesbiche e trans sono una risorsa per questo Paese che non vuole fare i conti con la dignità dei loro affetti e delle loro esistenze. La nostra povertà di diritti impoverisce il Paese.

Per questo il tempo di dire basta è adesso, insieme a tutti i cittadini italiani che invitiamo a scendere in piazza e che potranno confrontarsi direttamente con noi sul carro Europride Roma 2011.

L’appuntamento è alle 15 a Piazza della Repubblica a Roma.

Fabio Chiarini

martedì 22 marzo 2011

Discriminazioni gay sul lavoro, al via la prima ricerca nazionale


Incomincia oggi “Io sono io lavoro”, la prima indagine nazionale sulla discriminazione sul lavoro di omosessuali, lesbiche e transessuali, un ambito sul quale per l’Italia non esiste una fotografia generale, ma solo letteratura aneddotica, casi diffusi dai media o intercettati dagli sportelli legali LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e trans), dai telefoni amico contro le discriminazioni o dagli sportelli sindacali preposti.
L’assenza di studi statistici sul tema in Italia è stata ripetutamente denunciata dall’e autorità comunitarie.
L’Italia, grazie all’indagine scientifica che Arcigay svolgerà nell’ambito del progetto Lotta all'omofobia e promozione della non discriminazione sui luoghi di lavoro come strumento di inclusione sociale finanziato Ministero del Lavoro, avrà finalmente dati certi sull'estensione e l'articolazione del fenomeno che terrà conto di tutte le componenti della comunità LGBT, sia dei lavoratori che dei non-lavoratori, con qualunque tipologia di contratto.
L’indagine, la prima in ambito nazionale che coinvolgerà tutta la comunità lgbt (ricerche affidate all'ISTAT sono in corso di svolgimento mentre nel 2010, l'Ufficio nazionale contro le discriminazioni razziali, UNAR con la collaborazione di Arcigay ha raccolto i primi dati relativi alla discriminazione sul lavoro di gay, lesbiche e trans), si concentrerà a tutto tondo sulle discriminazioni sul lavoro, da quelle in entrata (non ti prendo a lavorare qui), all’invisibilità obbligatoria, nonché al mobbing ed al clima lavorativo omofobico.
"Questi dati - spiega Michele Giarratano,  responsabile del progetto - potranno essere utilizzati dai lavoratori Lgbt, al fine di dimostrare la sussistenza di un comportamento discriminatorio a proprio danno, come previsto dal d.lgs. 216/2003 che nel recepire la direttiva 2000/78/CE non ha inserito l'inversione dell'onere della prova in favore del lavoratore ricorrente. Io sono io lavoro potrebbe dunque fornire finalmente uno strumento valido ed efficace per attuare gli obiettivi della normativa europea."
"Il lavoro – aggiunge Raffaele Lelleri, del gruppo di ricerca- è una dimensione fondamentale della vita e dell'identità di tutti e di tutte. Ciononostante, in Italia, nessuna indagine scientifica di rilievo ha finora studiato le condizioni lavorative delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali/transgender. Io Sono Io Lavoro vuole colmare questo vuoto e costruire, per la prima volta, una piattaforma di dati di qualità, necessaria per verificare i progetti esistenti ed impostarne di migliori e più aderenti alla qualità”.
“Arcigay  con questo progetto  intende non solo studiare un fenomeno sommerso, ma anche aprire un dibattito, sviluppare e proporre modelli di counseling  che  i datori di lavoro, i rappresentanti dei lavoratori e le associazioni possono condividere, adottare e attuare per prevenire la discriminazione  o intervenire nei confronti di essa promuovendo azioni  positive inclusive e non marginalizzanti” aggiunge Rosario Murdica, responsabile gruppo progetti di Arcigay.

L’indagine incomincia oggi, con la diffusione sul web di un questionario rivolto alla comunità lgbt al quale tutti e tutto sono invitati a rispondere (www.iosonoiolavoro.it.).


Il progetto proseguirà poi con la formazione di mediatori che saranno in grado di intercettare e riconoscere il fenomeno ed intervenire prontamente per risolvere le problematicità emerse e sperimenterà metodologie di osservazione dei fenomeni di omo/trans-fobia e omo/trans-negatività. Infine Arcigay effettuerà una mappatura delle buone prassi esistenti sul campo, in modo da diffonderle a enti, associazioni, operatori del diritto, esperti di gestione delle risorse umane.
Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay, è soddisfatto: “Arcigay saprà far emergere e denunciare un universo di sofferenza ed esclusione quotidiana enorme. L’indagine sarà un ottimo punto di partenza per implementare strategie di prevenzione alla discriminazione sul lavoro anche con altri partner istituzionali dell’associazione. La nostra mission è quella di migliorare la condizione di gay, lesbiche e trans di questo Paese e per questo l’invito a tutti è quello di rispondere al questionario e raccontarsi: ogni storia raccolta può aiutarci a costruire un futuro migliore”.
Il questionario e tutte le informazioni relative al progetto sono on-line al sito: www.iosonoiolavoro.it.

Per maggiori informazioni:
http://www.iosonoiolavoro.it/
http://pegasonline.net/2011/discriminazioni-sul-lavoro-al-via-ricerca-nazionale-di-arcigay/

Fabio Chiarini
(www.vogliosapere.org)

mercoledì 16 marzo 2011

Europride 2011, gay, lesbiche e trans per l’Unità d’Italia.

Questa sera  alle ore  23, in occasione dell’apertura dei festeggiamenti per l’Unità d’Italia, Rossana Praitano e Paolo Patanè, due dei portavoce di Europride Roma 2011, interverranno nella gay street romana (via di San Giovanni in Laterano).
Sarà l’occasione per ribadire che gay, lesbiche e trans partecipano convintamente ai festeggiamenti per celebrare l’Unità di un Paese di cui sono parte attiva e visibile e che hanno già piena cittadinanza e piena parità di diritti nella Costituzione.
Gay lesbiche e trans hanno costruito l’Unità e costruiscono il futuro di questo Paese esattamente come tutti gli altri cittadini, compresi quelli che difettano di cittadinanza, nonostante troppi esponenti dell’universo della politica  fingano di ignorarlo.
E proprio Europride, un evento che dall’1 al 12 giugno prossimo racconterà al Paese la fierezza e la voglia di piena parità di gay, lesbiche e trans italiani ed europei, sarà l’occasione per tutti e tutte di denunciare questo atteggiamento intollerabile di esclusione di migliaia di persone da piena parità e diritti.

Fabio Chiarini

martedì 22 febbraio 2011

Nasce Gay center a Roma,Fabrizio Marrazzo avvicina Roma alle capitali europee


Nasce il Gay Center di Roma: una struttura polifunzionale nel cuore della città, in via Zabaglia a Testaccio che ospita associazioni, servizi sociali, iniziative ed eventi culturali, sportelli, gruppi di confronto, aggregazione e discussione.

Il Gay Center mette in rete e offre spazi alle attività di associazioni e servizi quali Arcigay Roma, Arcilesbica Roma, NPS (Network di Persone Sieropositive), associazioni culturali del territorio e singole persone che intendono proporre attività socio-culturali.

 “Il Gay Center – afferma Fabrizio Marrazzo, portavoce e coordinatore del Gay Center - sarà inaugurato ad aprile e sarà la casa della comunità omosessuale e transessuale, uno spazio che vuole diventare punto di riferimento per tutta la città, radicato nel territorio. Grazie all’impegno di noi volontari e all’unione di molte associazioni vogliamo creare una sinergia tra le iniziative e i servizi offerti,  valorizzando gli aspetti specifici di ogni realtà. Siamo convinti che la collaborazione  rappresenti un’occasione di crescita, per essere sempre più punto di riferimento per chi guarda a noi gay con fiducia e infatti siamo disponibili ad accogliere tutte le realtà che vorranno aderire a questo progetto”.

“Si tratta di un progetto molto ambizioso – aggiunge Rosaria Iardino, presidente di Nps, Network Persone Sieropositive – che vuole mettere insieme le energie di più realtà. Con il Gay Center Roma avrà un nuovo punto di riferimento e sarà sempre più possibile costruire servizi all’altezza dei bisogni delle persone, moltiplicando la rete di relazioni con il territorio”.


Per Eugenia Milozzi, presidente di ArciLesbica Roma, “Con il Gay Center abbiamo la possibilità concreta di fare un passo avanti per l’unità del movimento omosessuale e transessuale”.

 “Con il Gay Center – aggiunge Fabrizio Marrazzo – la comunità lesbica, gay e trans vuole dare il suo contributo alla costruzione di un’Italia nuova. Ecco perché abbiamo voluto dare vita a questa nuova realtà in occasione delle celebrazioni per i150 anni dell’Unità d’Italia. Non si tratta di una decisione simbolica, ma della volontà di contribuire  a costruire un futuro che ci riguarda come cittadini che vogliono uguali diritti e che danno il proprio contributo alla società. Quest’anno, inoltre, Roma ospiterà l’Europride e il Gay Center vuole guardare alle analoghe realtà internazionali e alle altre capitali europee stringendo accordi e promuovendo iniziative comuni”.

Fabio Chiarini
(www.vogliosapere.org)

venerdì 11 febbraio 2011

Leo Gullotta e Luciana Littizzetto sostengono l'Europride



E’ disponibile da oggi sul sito www.europrideroma.com e su youtube il video messaggio di Leo Gullotta, uno dei più famosi attori italiani, che, come ha fatto Luciana Littizzetto la settimana scorsa, invita tutti e tutte a partecipare al Roma Europride 2011, la grande manifestazione dell’orgoglio omosessuale e transessuale che si svolgerà a Roma dal 1 al 12 giugno. Sul sito, creato dalla società Dapalab e per ora disponibile in sei lingue, è possibile trovare il video invito in lingua ebraica rivolto alla comunità gay israeliana.


Da questo week-end, con cadenza mensile, inizia la collaborazione tra Muccassassina e Gorgeous I am, le due più importanti realtà della scena gay romana, finalizzata alla raccolta fondi per Europride Roma 2011.

Si inizia stasera a Muccassassina alla discoteca Qube - Via di Portonaccio 212 – con il World tour di FFF Group Tel Aviv per la prima volta in Italia e si continua sabato, con  Gorgeous I Am alla discoteca Alpheus, Via del Commercio 36 con Europride Contest   Coexist: Guest dj Enrico Arghentini. Ospite con il suo Lol Tour 2011 , l’artista più cliccato e discusso del web. Osvaldo Supino.

lunedì 7 febbraio 2011

Arcigay. Risultati del Consiglio nazionale


Si è conclusa ieri , con importanti novità, la due giorni di Consiglio nazionale di Arcigay a Bologna, che ha dedicato i suoi lavori alla memoria dell’attivista omosessuale ugandese David Kato.
Arcigay ha consolidato e accresciuto la sua presenza sul territorio nazionale con la nascita dei comitati promotori di Siena, Chieti e Teramo: sono 52 le province italiane nelle quali è presente un comitato dell’associazione.
Per la prima volta nella storia ultra-ventennale di Arcigay è stato approvato dal Consiglio nazionale un documento di riordino del circuito delle associazioni affiliate.
Nel perseguire il disegno di un’associazione coerente e strategica verso le sfide del futuro, il Presidente nazionale ha ribadito l’impegno e lo sforzo dell’associazione nel riposizionamento sociale e politico con la relazione costante con i movimenti di studenti, delle donne e lavoratori. Questo impegno si concretizzerà nell’immediato con l’adesione all’appello per la mobilitazione nazionale delle donne del 13 febbraio prossimo.
Il passo successivo sarà l’apertura di un tavolo di lavoro con CGIL sulle discriminazioni su lavoro e welfare. Il Consiglio nazionale ha dato inoltre mandato all’ufficio legale nazionale per lo studio di una causa pilota in materia di discriminazione sul lavoro, tema attuale, denso di soprusi ed emarginazioni, ma spesso sottaciuto e ancora povero di ricerche ed analisi.
Arcigay ha poi avviato il percorso che porterà a un’iniziativa di legge popolare sul matrimonio gay che in tempi brevi animerà le piazze italiane e programmato le iniziative di sensibilizzazione per la giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia.
Oltre all’impegno immediato per l’Europride, tra le scelte strategiche dell’Associazione quella dell’inaugurazione di una sede di rappresentanza a Roma che entri in relazione con gli spazi politici essenziali della capitale della Repubblica e la rivoluzione della comunicazione on-line con il rinnovo, nelle prossime settimane, del sito arcigay.it e l’apertura di un blog d’informazione e dibattito: Pegaso on-line, che prosegue l’esperienza della pubblicazione cartacea “Pegaso”.
E’ stata nominata poi, una responsabile nazionale lgbt sordi per favorire l’integrazione delle persone lgbt sorde nell’associazione.
Arcigay poi, nel corso del Consiglio, si è a lungo interrogata sulle dinamiche di relazione interna ed è giunta alla dolorosa espulsione di due soci di Roma per atti gravi commessi in violazione dello Statuto. Nel dibattito serrato sono state poste domande relative alla credibilità, alla lealtà, alla trasparenza e al rispetto nei confronti di socie e soci.
Il richiamo del Consiglio a militanti e dirigenti è quello di vivere la propria militanza con uno spirito di rispetto e di servizio e non animare livori e conflitti in nome di propri orientamenti ed obiettivi personali.

sabato 29 gennaio 2011

James Franco:"Ma forse sono solo un gay"


James Franco l’attore americano di origini italiane che negli ultimi anni è diventato un beniamino del pubblico omosessuale di tutto il mondo grazie alle sue interpretazioni di personaggi gay (nel film “Milk” nella parte di uno dei fidanzati storici di Harvey Milk e il poeta Allen Ginsberg in “Howl“) da sempre è costretto a combattere con giornalisti che durante le interviste gli rivolgono sempre un sacco di domande sul suo orientamento sessuale.

Il rito si è ripetuto anche qualche giorno fa dove nel corso di un’intervista rilasciata dall’attore per parlare del suo ultimo lavoro “127 hours” all’ennesima domanda se era gay, James Franco ha dato una risposta particolarmente articolata sul cosa, il come ed il perchè si era ritrovato ad interpretare personaggi omosessuali chiudendo sibillinamente: “Ma forse sono solo un gay”.

venerdì 28 gennaio 2011

Arcigay. Uganda. Il governo italiano chieda lo stop alle campagne antigay


Arcigay condanna il brutale omicidio di David Kato, un militante gay ugandese ucciso a martellate, e chiede che il Governo italiano adotti tutte le misure necessarie affinché il governo ugandese interrompa la campagna d’odio contro gli omosessuali  promossa da estremisti religiosi.
Abbiamo avuto l’onore di conoscere personalmente  David e il suo immenso contributo per la battaglia dei diritti umani nel mondo.
Kato, nel dicembre scorso, è stato ospite dell’associazione radicale Certi diritti e aveva rilasciato una lunga intervista al mensile gay “Pride” che spiegava in questi termini la situazione ugandese: “L’anno scorso i pastori evangelici degli Stati Uniti, in nome della protezione della famiglia tradizionale, hanno diffuso nel mio paese odio e omofobia. Ciò ha portato a una serie di conseguenze: dalle vessazioni agli arresti, fino ad arrivare all’attuale proposta di legge contro le persone omosessuali”.
Lo dichiara il presidente nazionale dell'Arcigay, Paolo Patanè.

Arcigay, proprio ieri, condanna in decine di piazze italiane per il Giorno della memoria l’odio e la barbarie che vide migliaia di omosessuali internati e uccisi dal nazi-fascismo.
Qull’odio è il medesimo che ancora oggi, con il nome di omofobia brutalizza omosessuali, lesbiche e transessuali in molti paesi del mondo.
La lotta all’omofobia dovrebbe essere patrimonio comune di tutti i Governi che non possono chiedere alle persone omosessuali di continuare a vivere e morire da eroi.

Qui viene riportata l'intervista a David Kato:

http://www.prideonline.it/?p=658

Fabio Chiarini

mercoledì 26 gennaio 2011

Giorno della memoria, Arcigay: "la Shoa, per molti, è quotidianità"


Domani 27 gennaio 2011 ricorre il Giorno della memoria e Arcigay ha organizzato in numerose città  iniziative di commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
“Il giorno della memoria - spiega Paolo Patanè, presidente di Arcigay – non è soltanto la rievocazione di un periodo drammatico della storia recente, ma deve essere una chiave di lettura del mondo contemporaneo.
Il rifiuto per qualunque dimensione della differenza purtroppo è ancora la quotidianità per molti omosessuali lesbiche e transessuali italiani e non. Il riaffermarsi di forme di razzismo, sessismo discriminazione e sopraffazione nel nostro Paese e nel mondo è sotto gli occhi di tutti, e  la Shoa continua ad attraversare quotidianamente le nostre vite. Ed è una deriva che può portare a far germogliare le radici dello stesso odio che portò l’Europa alla barbarie”.
“L’invito di Arcigay quest’anno – continua Patanè – va a tutti gli italiani perché finalmente riflettano sull’esistenza di differenti modi di amare e di essere uomini o donna tutti meritevoli della stesa dignità e cittadinanza e rifiutino ogni forma di discriminazione”.
Marco Reglia, responsabile Arcigay per la memoria storica, per parte sua auspica che il Giorno della memoria debba “essere il riferimento celebrativo di una tematica da consolidare nella memoria collettiva anche negli altri 364 giorni dell’anno” e non “un unico momento rituale ed effimero di una cerimonia, che una volta conclusa, perde spessore. La memoria che celebriamo è anche la storia dell’omofobia di ieri, che ci permette di capire meglio l’omofobia dell’oggi”.

Maggiori informazioni sulle vittime gay, lesbiche e trans del nazi-fascismo qui:
http://www.memorialgbt.it/
http://www.arcigay.it/giornata-della-memoria-2011-iniziative-arcigay

Fabio Chiarini